lunedì 8 aprile 2013

Beer Pilgrims - Giorno 3 e 4


III giorno - venerdì - La Metropoli


La mattina del terzo giorno abbiamo visitato l'abbazia di Orval e questa storia l'ho già raccontata nel post precedente, il pomeriggio siamo ripartiti alla volta della civilizzazione, dopo 1 giorno e mezzo passato tra i prati deserti e i boschi.

Arriviamo alla stazione di Bruxelles che è già ora di cena. Il freddo si fa pungente, nevica e siamo reduci da 3 ore di treno. Arriviamo all'hotel e ci prepariamo per la serata. Premetto subito che non ci siamo preoccupati più di tanto di visitare la città, soprattutto perchè ci sono dei voli low cost che ti permettono di fare un weekend nella capitale veramente con poca spesa.

Cena a base della specialità gastronomica di Bruxelles. Le patatine fritte. Localino rustico, frigge di tutto, con € 2,50 ci prepara 450g di patatine. E panini enormi.

La serata continua al Delirium Cafè. L'elefantino rosa è lo stesso del birrificio Delirium. Ci accorgiamo subito che il nome del locale è adeguato. Sui due lati di una stradina chiusa di 50 metri si trova tutta la nightlife di Bruxelles. Su di un lato il Delirium, su tre piani, sull'altro un locale a tema piratesco, comunque affiliato al pub dell'elefantino. Stracolmi di gente. Hanno più di 2400 birre in bottiglia più 15/16 spine e dietro il bancone figura una targhetta celebrativa per il Guinness dei primati per maggior numero di birre servite al mondo. Hanno birre dalla Tanzania e dalle Isole Faroer. Sempre che vogliate assaggiarne una.


Delle birre dell'elefantino però dobbiamo dire che alla fine l'unica abbastanza buona ci è sembrata la Delirium Nocturnum (rossa scura, 8,5° note di caramello e liquirizia), sebbene la Delirium Tremens, la sua sorella bionda, sia stata nominata birra Migliore del Mondo a Chicago. Non siamo d'accordo con i birrai chicaghesi.

La serata va via liscia, più o meno. E fu sera e fu mattina.


IV giorno - sabato- Lontano così


Sveglia presto, si riparte. Freschi freschi.

Bruxelles - Gent - Kortrijk - Poperinge. Ci troviamo all'estremo sud-ovest del Belgio. In coolo al mondo.

Il freddo non ci abbandona un secondo. Arrivati alla stazione di Poperinge controlliamo i bus, nemmeno uno che vada nella nostra direzione, chiediamo a un autista informazioni. Niente. Siamo a piedi. Ancora una volta.

Una ragazza belga, ferma sotto la nostra stessa pensilina ci chiede dove dobbiamo andare e se può essere d'aiuto.
"Andiamo a Westvleteren."
"Ah, non ci sono bus che vanno là."
"Ma un taxi?" "Nemmeno, qui non ci sono i taxi, però provate ad andare alla stazione dei bus, probabilmente vi sanno dare qualche informazione in più."
"Grazie".

Zaino in spalla e ci prepariamo all'ennesima scarpinata (l'abbazia dista circa 8 km da Poperinge).

Dopo 100 metri sento un clacson...PE PE. Mi giro e dentro una Punto azzurra c'è la ragazza di prima con sua sorella.

"Non ci arriverete mai, salite, vi portiamo noi".

Occhi sgranati e cori angelici. Saliamo in macchina e dopo un po' di tempo ci rendiamo conto che non  saremmo mai arrivati a destinazione solo con le nostre forze. Sembra che l'alone di mistero e di esclusività che circonda l'abbazia di Westvleteren inizi dalla strada per arrivare. Nessun cartello. Campi e coltivazioni a perdita d'occhio (di luppolo soprattutto...).

Dopo pochi minuti dalla conversazione viene fuori che le ragazze sono gemelle. A tutti e tre ritorna in mente un certo discorso che avevamo fatto la sera prima. Ale guarda Fast ed esclama: "Gemelle, Fast! La Provvidenza!"

Finalmente l'abbazia si mostra in tutta la sua...beh...bruttezza. Una costruzione a mattoncini scuri, più bassa dei muri di cinta. Ma non siamo qui per le bellezze architettoniche.

Entriamo nel locale In de Vrede, adiacente all'abbazia e ci sediamo. Abbiamo dovuto invertire il nostro tour del Belgio solo per capitare in questo posto di sabato, controllate bene gli orari di apertura, sono particolari...

L'abbazia di Sint Sixtus produce tre birre: Westvleteren Blonde - 5,8°, Westvleteren 8 e quella che viene definita la birra più buona del mondo, la Westvleteren 12. 
Per darvi un'idea dell'esclusività di questa birra, se volete comprare una cassa da sei bottiglie di Westv 12, dovete prendere appuntamento per telefono e comunicare la targa dell'automobile con cui verrete. Si può acquistare solo una cassa ad automobile e devono passare 60 giorni prima che possiate acquistarla di nuovo.
Inoltre il cliente si assume la responsabilità di non rivendere la birra comprata.

Degustando i nostri piatti ci rendiamo conto che anche la Blonde e la 8, una scura di appunto 8° sono superlative. Il locale è pienissimo, di gente che parla svariate lingue, ci facciamo due risate ad imparare il dialetto della zona e parliamo dell'Italia e delle contraddizioni del Belgio.

Ok, trovare il passaggio per l'abbazia potrebbe essere stata solo fortuna, ma ci rendiamo conto che Qualcuno da lassù ci guida quando allo shop del locale troviamo la Westvleteren 12 in vendita libera.
Per alcuni lavori di ristrutturazione i monaci avevano bisogno di liquidi ed erano stati costretti ad allentare la presa dalle loro preziose bottiglie, rigorosamente da 33 e senza etichetta.
Il dilemma è: "Quante casse ne prendo?"
Alla fine opto per solo 6 bottiglie, dopotutto siamo a piedi con uno zaino in spalla.
Tornassi indietro comprerei 10 casse.

Quant'è buona la Westvleteren 12?
E' buona. Non posso dire che è la più buona del mondo (almeno finchè non avrò assaggiato tutte le birre del mondo), ma di sicuro è la più esclusiva. Intendiamoci, non è un'esclusività esotica, di birra prodotta in teschi di elefante da aborigeni nani su hovercraft. E' genuinità, tradizione e testimonianza forte delle sue radici.

Offriamo il pranzo alle nostre gentilissime ospiti e torniamo a Poperinge, foto di rito e ci salutiamo.
Grazie di tutto Katrijn e Tine, siete due angeli.



Aspettiamo il treno. Apriamo un'altra 12. Ohiohi buona.



Dovrei scrivere anche di Bruges e tradurre tutto in inglese ma ho terminato il tempo a mia disposizione. Provvederò al più presto.














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